Uomini e donne di buona volontà, tra memoria e dialogo

Uomini e donne di buona volontà, tra memoria e dialogo

L’occasione della Giornata Europea dei Giusti è stata per Bregnano un momento importante di incontri e riflessioni sul valore del coraggio e della responsabilità individuale nel compiere del bene, soprattutto nei momenti più difficili della storia. Una kermesse intitolata Uomini e Donne di Buona Volontà, sul coraggio di sconfiggere l’indifferenza e l’ignavia e di agire a favore della vita e per combattere contro tutti i totalitarismi. La rassegna organizzata dal Comune è iniziata con uno spettacolo dal titolo “Il Memorioso” Breve Guida alla Memoria del Bene, di Paola Bigatto autrice e regista e Massimiliano Speziani, autore e interprete. Tratto dal libri di Gabriele Nissim, lo spettacolo narra tramite il personaggio di uno smemorato professore ricercatore di “belle storie”, le vicende ignote ai più, di uomini Giusti che hanno seguito la propria coscienza per cercare di salvare persone in pericolo di vita perseguitate da regimi totalitari.

Ad introdurre lo spettacolo, un intervento di Elisabetta Monti, delegata di Gariwo, onlus presieduta da Gabriele Nissim e tra i fondatori dell’associazione, che lavora per preservare la memoria dei Giusti di tutto il mondo che hanno salvato vite nella storia dei genocidi. Gariwo, attraverso la creazione di “Giardini dei Giusti” e attività di informazione attraverso i social network e iniziative pubbliche, diffonde un messaggio di responsabilità individuale per il ricordo e la prevenzione dei crimini contro l’umanità. Dello stesso Nissim, giornalista, saggista e storico, è stata letta una lettera che ci ha ricordato come il bene sia una scelta quotidiana alla portata di tutti che qui pubblichiamo:

Milano, marzo 2025 

Cosa significa parlare di Giusti nel 2025, anno in cui si celebra l’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz e, in Italia, del 25 aprile? Significa rispondere al male estremo che ha colpito gli ebrei e tutta l’umanità durante il nazismo mostrando che è possibile costruire un futuro in grado di abbattere ogni barriera, ogni muro, ogni pregiudizio e discriminazione tra esseri umani, per fare della comunanza di un destino comune la bussola per impostare un nuovo mondo…  I nazisti volevano un mondo senza ebrei, considerati alieni, fuori dall’umanità. L’impresa più grande che si deve immaginare dopo la Seconda guerra mondiale è quindi la collaborazione tra tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle appartenenze. È questa soltanto la vittoria definitiva contro il nazismo: costruire un mondo nuovo che metta al bando ogni forma di intolleranza nelle parole e nei comportamenti, costruire un futuro di speranza senza più una divisione tra un noi e un loro, e in grado di superare la violenza come strumento di risoluzione dei conflitti. È forse utopia, ma di fronte alle sfide del tempo presente la crisi della democrazia, la violenza, i negazionismi, i conflitti e la crisi del nostro pianeta fragile occorre rammendare il mondo contro l’odio. Con i loro comportamenti, le loro azioni e le loro scelte i Giusti ci insegnano che fare questo è sempre possibile. A Milano, per questo 6 marzo, abbiamo scelto di celebrare i Giusti dello sport, donne e uomini sportivi, atleti olimpici, campioni che hanno scelto il bene. Lo abbiamo fatto perché crediamo che lo sport sia un veicolo fortissimo e fondamentale di valori come la solidarietà, il rispetto, la tolleranza e la pace. Come la storia ha insegnato, infatti, qualche volta lo sport può salvare il mondo, perché i comportamenti degli atleti possono influenzare positivamente la vita democratica nelle nostre società… Esercitare lo sport con uno spirito olimpico aiuta la pace, la convivenza e semina il bene tra gli esseri umani. Ricordare oggi i Giusti del passato e del presente significa mettere in luce non il male compiuto, ma il bene possibile, mostrare che ognuno di noi nel suo piccolo, prendendo esempio da queste storie, può sempre fare una scelta e migliorare il mondo. Significa che tutti, come i Giusti ci insegnano, possiamo diventare “custodi” dell’umanità. È per questo che il 6 marzo, insieme alle storie dei Giusti dobbiamo riscoprire parole importanti per costruire un futuro di speranza: democrazia, dialogo, inclusione, pluralità, pace, non violenza.

Ringrazio quindi tutti voi per il vostro instancabile lavoro nei Giardini e nella diffusione del messaggio dei Giusti. 

Buona Giornata dei Giusti, e grazie.

Gabriele Nissim

La rassegna è proseguita successivamente con un secondo importante serata, l’incontro con Hafez Haidar, scrittore e candidato al Nobel per la pace che ha guidato il pubblico intervenuto al Polifunzionale ad una riflessione sul dialogo interreligioso e sulla costruzione di una società inclusiva. Un tema di estrema attualità, affrontato da una prospettiva laica, storica e apolitica per riaffermare che le religioni, al di là delle strumentalizzazioni, uniscono e non dividono. Secondo Haidar, la pace non è un dato acquisito, ma una costruzione continua, che richiede individualmente un impegno di buona volontà e responsabilità.

(estratto da una pubblicazione di Walter Monti sulla pagina Facebook di Bregnano in Movimento)

Massimiliano Speziani, coautore e interprete dello spettacolo
Alcuni momenti della presentazione dello spettacolo
1-Elena Daddi presenta Hafez Haidar
2- Haidar e Daddi scoprono una targa con la poesia Il Sogno
Un momento dell’intervista di Walter Monti ad Hafez Haidar
I partecipanti al buffet multietnico

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