![Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, i discorsi del Sindaco Daddi e del capogruppo Monti](https://www.bregnanoinmovimento.it/wp-content/uploads/ban4nov.jpg)
Il 4 novembre 1918 fu il giorno della firma dell’armistizio e dell’annuncio della vittoria italiana. Questi atti segnarono la fine dei combattimenti e il compimento del processo di Unificazione nazionale.
Tre anni dopo, il 4 agosto 1921, il Parlamento regio all’unanimità e senza dibattito approvò la Legge sulla “Sepoltura della Salma di un Soldato Ignoto in Roma, sull’Altare della Patria”, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra”, promulgata l’11 agosto 1921: con essa si esprimeva la volontà di sublimare il sacrificio e il valore dei Combattenti e dei Caduti del primo conflitto mondiale.
Fu costituita una speciale Commissione di Decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, composta da ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa, che ebbe il compito di ricercare i resti di undici Soldati non identificati nei principali campi di battaglia della Grande Guerra: Rovereto, Altopiano di Asiago, Monte Grappa, Dolomiti, Basso Piave, Cadore, Basso Isonzo, San Michele, il tratto da Castagnevizza al Mare Adriatico, il Montello.
Oltre un milione di uomini, tra morti e dispersi, per un paese come l’Italia, erano una cifra enorme. Ogni città, paese o frazione aveva pagato il suo tributo di sangue. Per dare un senso a tanto dolore, in Italia come in altri paesi europei, fu creata la figura del Milite Ignoto: tra undici bare, avvolte nel tricolore, che contenevano i resti di altrettanti corpi, rinvenuti in quegli 11 luoghi simbolici della guerra italiana, uno fu prescelto per diventare il simbolo di tutti, per consolare il dolore di centinaia di migliaia di madri, di mogli, di sorelle.
Maria Bergamas era una donna triestina, fu scelta in rappresentanza di tutte le madri italiane che avevano perso un figlio durante la guerra senza averne nemmeno riavuto le spoglie. Nella Basilica di Aquileia, il 26 ottobre 1921 Maria Bergamas, Madre di Antonio, caduto e disperso, scelse per tutte le Italiane, tra quelle 11 bare, quella destinata all’Altare della Patria e a diventare il simbolo di un intero Popolo.
Con Regio Decreto 1° novembre 1921 fu conferita al Milite Ignoto la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria”. La bara giunse a Roma su uno speciale convoglio ferroviario il 2 novembre, dopo avere toccato città e paesi d’Italia, attraversato 5 regioni e 120 stazioni, ed avere ricevuto il silente omaggio di tutti, senza distinzione di credo, religioso o politico. Centinaia di migliaia di persone lungo i binari, gettavano fiori e applaudivano, si inginocchiavano: resero omaggio a questo corpo senza nome, simbolo del sacrificio per amore della Patria. L’intera Nazione accompagnò quel treno che trasportava la salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma per essere tumulata all’altare della Patria, il Vittoriano, che da allora diventò centro delle solennità nazionali. Il 4 novembre, dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri il feretro, dopo essere stato visitato da decine di migliaia di persone, fu scortato all’Altare della Patria. Portato a spalla da Decorati al Valore, fu tumulato nel monumento ove tuttora il Soldato riposa, incarnazione del Valore, della Dedizione, del Sacrificio dei suoi Fratelli, Caduti con Lui per la Patria.
La tumulazione del Milite Ignoto fu importante per cementare il senso dell’unità nazionale dopo la tragedia collettiva. Tutti gli italiani riconobbero affettivamente in quel militare sconosciuto un familiare caduto in combattimento o disperso in guerra e successivamente identificammo in lui tutti i Caduti per la Patria.
Il 4 novembre 2021 il presidente Mattarella ha celebrato il Centenario della traslazione e della solenne tumulazione del Milite Ignoto nel sacello dell’Altare della Patria: quello stesso giorno il Consiglio comunale di Bregnano, come quello di tantissimi Comuni d’Italia, ha riconosciuto simbolicamente a quel valoroso Soldato la Cittadinanza onoraria, accogliendolo orgogliosamente tra i suoi figli che hanno segnato la storia patria. È una Onoreficienza dal profondo valore simbolico che i Consiglieri all’unanimità hanno sostenuto.
Ecco le considerazioni contenute nella dichiarazione di voto che il capogruppo Walter Monti ha letto in Consiglio: ……….
Le radici della nostra unità e dell’identità nazionale, dunque, che affondano nella storia nazionale, e sono ben salde, perché nascono dalla sofferenza, dal coraggio, dalla condivisione, dallo slancio di altruismo. Quando le radici sono salde, la tempesta può scuotere i rami e il fusto ma la pianta resiste e si ripende: ripresa e resilienza, è quello che sta facendo l’Italia colpita dal coronavirus.
La pandemia che stiamo vivendo, ci insegna che occorre superare la logica dell’egoismo personale e nazionale, dall’egocentrismo e dal sovranismo, perché la Storia ci giudicherà dal modo con il quale avremo tutelato il futuro delle giovani generazioni, difeso la dignità di ogni persona, salvaguardato i più bisognosi. L’Italia, nei momenti più duri dell’emergenza sanitaria, unita e coesa, in cui ciascuno fa la propria parte e tutti vanno nella stessa direzione, senza dividersi, senza polemizzare, è l’Italia vera, solida e solidale, quella che dice sì, che non teme, che con speranza guarda avanti.
Noi dobbiamo essere fieri e orgogliosi dell’impegno di tanti funzionari, militari e appartenenti alle forze dell’ordine che operano per la nostra sicurezza, fronteggiando criminalità, calamià naturali, pandemia covid: vigilano, organizzano, proteggono, e ora devono anche affrontare le manifestazioni di coloro che urlano il proprio egoismo definendolo libertà! I No vax e i No green pass, nelle loro manifestazioni, stravolgono la storia e la realtà, offendono la bandiera che sventolano rabbiosi.
I soldati mandati al fronte, nelle trincee, avevano paura, ma fecero il loro dovere: chiamati a rispondere risposero, con dignità, coesione e sacrificio. Qui oggi noi abbracciamo idealmente quei soldati, ci stringiamo noi stessi nel loro ricordo, uniti e commossi.
Nella ricorrenza del Centenario del Milite Ignoto, da quest’anno Cittadino Onorario di Bregnano, l’Amministrazione e la Cittadinanza esprimono commosso riconoscimento ai propri Caduti, ricordano con rispetto ed emozione le vittime civili e militari di tutte le guerre
Viva la Pace, viva il tricolore, viva l’Italia!
Elena Daddi
Conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, le motivazioni
7 novembre 2021
L’altra sera in consiglio comunale, nel fare la dichiarazione di voto sul conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, ho voluto sottolineare l’importanza di questo atto simbolico, che ha, secondo me, anzi secondo noi, una validità universale unificante,
in quanto – a mio avviso – non può e di fatto non fa scaturire alcun tipo di obiezione da parte di chicchessia, da qualsiasi forza politica presente attualmente nel nostro Parlamento e tantomeno nel nostro Comune, perché il Milite Ignoto in fondo rappresenta un po’ tutti noi o meglio la parte migliore di noi e mi spiego meglio: il Milite Ignoto è il soldato anonimo che rappresenta idealmente tutti i soldati che hanno combattuto con lo sprezzo della propria vita per difendere la nostra patria, i nostri confini, la nostra libertà, la nostra democrazia, ovvero in una parola il popolo e lo stato italiano.
chi mai potrebbe criticare o disconoscere questo valore?
Se mi si consente, io voglio pensare che esso rappresenti in senso lato anche l’anonimo operatore sanitario che ha combattuto e ancora oggi combatte tutti i giorni contro la pandemia Covid, per salvare vite umane, a volte rischiando di suo, ma anche il carabiniere, il poliziotto, il vigile del fuoco, il magistrato e in generale qualsiasi cittadino italiano che mette al primo posto la comunità, gli altri, il proprio popolo, la propria nazione rispetto ai suoi interessi privati e alla sua vita personale.
Mi viene qui spontaneo, allora, per contrapposizione, l’accostamento alla cittadinanza onoraria recentemente concessa al presidente brasiliano Bolsonaro da parte del comune di Anguillara Veneta, che con una decisione oserei dire scellerata ha posto in essere un gesto altamente divisivo fra le forze politiche, anzi, credo veramente che ben pochi italiani possano essere d’accordo con questo conferimento.
E’ infatti acclarato che Bolsonaro sia un presidente omofobo (per aver dichiarato di preferire un figlio morto piuttosto che gay), è un presidente razzista verso neri e indios, militarista violento, sessista e misogino cioè anti-femminista, è un presidente anti-ambientalista, che sta facendo scempio dell’Amazzonia e nega il cambiamento climatico, e come se non bastasse, è stato accusato da una commissione del Senato brasiliano di “crimini contro l’umanità” per come ha gestito la pandemia Covid.
Ebbene, io personalmente, ma credo di interpretare anche la maggioranza se non l’unanimità di questa amministrazione, sono fortemente in disaccordo con la delibera di Anguillara Veneta, mentre ho invitato calorosamente tutti i colleghi consiglieri a votare all’unanimità, come poi è stato fatto, per il conferimento della cittadinanza onoraria di Bregnano al Milite Ignoto come gesto simbolico unificante perché pregnante di significato di alto valore morale.
Walter Monti
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