Caccia e convivenza civile, la lettera di un cittadino

Caccia e convivenza civile, la lettera di un cittadino

Continua il dibattito sulla caccia, riceviamo e pubblichiamo da un bregnanese

Buongiorno Sindaca Daddi
Le scrivo in merito all’articolo comparso su “La Provincia” di ieri 1° ottobre.
Premetto che non sono iscritto a nessuna associazione politica e/o sociale.
Sono Lucio Cal, cittadino bregnanese in pensione dopo 41 anni di lavoro prima nelle stazioni e poi negli uffici di Ferrovienord. Nel 2018 ho acquistato un campo nel territorio comunale, all’interno del Parco Lura con l’intento di svolgere, per hobby, piccoli lavori agricoli.
Concordo con la preoccupazione che Lei ha manifestato in merito alle “doppiette indisciplinate”. Confermo che nei giorni di mercoledì, sabato e domenica, in cui è concessa la caccia, controllo sempre chi passa nelle vicinanze in quanto il mio campo è frequentato da molti “amici”: minilepri, fagiani e altri animali che pasteggiano allegramente con i miei ortaggi ed è una felicità vederli avvicinarsi senza timore. Ieri pomeriggio ho ricevuto la visita di un “compagno” (di cui allego foto) che è rimasto vicino a me per una decina di minuti prima i nascondersi all’interno di una siepe. Io non sarei capace di sparare a un animale così fiero e elegante. Già lo scorso anno una fagiana mi aveva fatto compagnia per tre giorni, dopo di che, alla domenica, l’ho vista appesa per le zampe al carniere di un cacciatore. Che tristezza!
Purtroppo questo feeling non c’è con alcuni esseri umani: sempre ieri ho riscontrato un atto vandalico su un alberello piantato di recente nel mio campo. Non mi sono mai lamentato apertamente per la scomparsa dei prodotti ortofrutticoli, ma danneggiare un albero, che spero si possa riprendere, solo per sottrarre alcuni frutti lo ritengo inaccettabile.
La ringrazio per le Sue battaglie e il Suo impegno per la difesa della salute e della sicurezza dei cittadini oltre che dell’ambiente.
Bregnano 2 ottobre 2020
Cordialmente
Lucio Cal

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