![A ricordare e riveder le stelle](https://www.bregnanoinmovimento.it/wp-content/uploads/IMG_5100.jpg)
“A ricordare e riveder le stelle” è lo slogan scelto per questo 21 marzo per celebrare la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, un impegno creato a partire dal 1996 dalla rete di associazioni antimafia Libera e giunto alla sua ventiseiesima edizione, che ha visto anche il suo riconoscimento ufficiale da parte dello Stato attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Un lungo periodo che ha maturato la collaborazione di un’ampia rete di realtà sociali, scuole, associazioni, nell’impegno perenne di ricordare e citare tutti i nomi dei morti innocenti caduti nelle stragi e nelle guerre di mafia. Una giornata questa per riunire la nazione in un abbraccio virtuale alle famiglie e agli amici delle vittime che, troppo spesso, si sono sentite abbandonate ma soprattutto, hanno visto scendere nell’oblio i nomi dei loro cari caduti in una guerra che non è mai stata dichiarata come tale. Ogni conflitto ha le sue vittime innocenti e giustamente la società se ne occupa, le ricorda nei libri di storia, nei Sacrari e nelle lapidi i loro nomi sono incisi e onorati. La stessa cosa dobbiamo riconoscere alle vittime innocenti delle mafie, e, affinchè i loro nomi non vengano dimenticati, dobbiamo scandirli con attenzione e riguardo, ad uno ad uno, “un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate.” https://www.libera.it/schede-1551-a_ricordare_e_riveder_le_stelle
In una recente indagine di Libera e Demos, il 64% degli interpellati pensa che le vittime innocenti delle mafie facciano parte della storia del nostro paese, allo stesso tempo il 61% ritiene che le stesse, sono poco o per niente ricordate e valorizzate dallo Stato. Sono dati importanti, che inducono a sperare in una gioventù curiosa che vuole sapere, essere informata per ricordare e per cambiare il sistema. Carlo Lucarelli, scrittore, autore e conduttore televisivo, a questo proposito ha consegnato una riflessione a Libera che vi riproponiamo qui: https://www.libera.it/schede-158senza_conoscenza_non_c_e_memoria.
Il silenzio delle vittime innocenti della mafia è in realtà un unico grido disperato alla società indifferente, una società che deve destarsi, ascoltare e ricordare, per dirlo con le parole di Don Ciotti, dobbiamo “contrastare il pericolo crescente della normalizzazione delle mafie e della corruzione”
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