A proposito di luoghi comuni, la risposta di Elena Daddi al presidente provinciale di Federcaccia

A proposito di luoghi comuni, la risposta di Elena Daddi al presidente provinciale di Federcaccia

Mi dispiace constatare che nella sua replica apparsa sulla Provincia martedì 29 settembre, il Presidente provinciale di Federcaccia, Mauro Navio, sia andato fuori tema.
Ribadisco che da Sindaco ho evidenziato una problematica concreta e attuale, sollevata ogni anno anche da molti miei Concittadini riguardo l’attività venatoria nel Parco Lura. Sostenere che in quelle aree si andava già a caccia prima della creazione del Parco e che quindi il problema non sussiste, vuol dire semplicemente non vedere la realtà. Da alcuni possono essere ritenuti luoghi comuni alcune considerazioni sulla caccia in sé (e comunque condivise da milioni di persone), ma fatti circostanziati e segnalazioni di rischio ad ogni apertura della stagione venatoria sono reali, eccome.
Di luoghi comuni sulla caccia, peraltro, ne ha riportati di grossolani anche lo stesso Presidente Navio, e pure qualche svarione: per esempio quando dipinge poeticamente la caccia come unica risoluzione ai problemi provocati alle colture agricole e ai “muretti a secco” da animali come i cinghiali, quando invece è noto e non opinabile che il controllo faunistico o attività di selecontrollo svolta da operatori autorizzati, è regolata dalla Regione per limitare i danni dovuti ad un’alterazione causata, tra l’altro, dal rilascio abusivo da allevamenti proprio a scopo venatorio!
La caccia al fagiano o alla minilepre, è altra cosa, e legittimamente si può dissentire sul fatto che sia “meritoria” per l’ambiente … Quindi si può anche non amare la caccia, come me, ma conoscerne i vari aspetti per poter esprimere la propria opinione in merito. Aggiungo che di cacciatori impegnati nella pulizia di sentieri e rogge non se ne vedono parecchi, io alle Giornate del verde pulito non ne ho mai incontrati, ma di cartucce e piombo disseminati nei nostri ambienti, così come di retorica nelle belle parole del Presidente ce n’è tanta.
Forse gli è sfuggito il senso del mio ragionamento, riferito ad un’area fortemente urbanizzata. La mappa, centrata su Bregnano, territorio che io amministro e di cui sono responsabile, con indicate le fasce di rispetto da strade e abitazioni, dimostra che le aree cacciabili del territorio corrispondono a circa 1 terzo dell’intero territorio di Bregnano, comprese le aree facenti parte del Parco (superficie cacciabile 2.507.151 mq – superficie totale Comune 6.249.793mq – area non cacciabile 3.742.642mq), ma si tratta di aree antropizzate e attraversate da strade e piste ciclabili, regolarsi sulle distanze dagli edifici o dalle strade battute non è semplice, nemmeno per un cacciatore irreprensibile e provetto: il dubbio che alcuni cacciatori sforino dalle aree riservate, causando moltissime preoccupazioni nei miei cittadini, non sfiora minimamente il presidente Navio? Mi stupisce: la Polizia stradale sa che alcuni automobilisti violano le norme del codice, e perciò raccomanda a tutti indistintamente prudenza, attenzione e responsabilità, senza temere di offendere nessuno! Sinceramente mi sarei aspettata, io e i miei cittadini, dal presidente provinciale di Federcaccia, parole e prese di posizione concrete in tal senso, non le arcinote descrizioni naif sul buon cacciatore o i falsi miti sulla cultura venatoria millenaria. Nella difesa del territorio e dei suoi frequentatori, al di là di quanto ciascuno pensa della caccia in sé, speravo potessimo essere alleati, ciascuno per il proprio ruolo e la propria competenza, non avversari: forse Navio scambia diritti garantiti da una legge (rivedibile) con radicati privilegi, io invece so bene che non sono i cacciatori gli “unici frequentatori e tutori dell’ambiente”, ma anzi tanti altri cittadini amano boschi e prati puliti e sicuri. Riguardo ad un possibile referendum abrogativo della caccia, ringrazio Navio per avermi ricordato che un sindaco non è soggetto proponente, ma se è tanto sicuro, come ha dichiarato, del generale consenso circa l’attività venatoria nell’opinione pubblica, perché non auspicare un referendum chiarificatore delle posizioni maggioritarie in Italia sul tema?
Io appunto faccio il sindaco e non il presidente di un’associazione di categoria, quindi mi sforzo di guardare l’interesse della Comunità nel suo complesso in modo imparziale, anche se una posizione ben definita circa la caccia ce l’ho. So che il Parco Lura aveva già fatto un lavoro come osservazione al Piano Faunistico Venatorio ma che non era stato accolto. Chiederò di riaprire il tavolo regionale di confronto sul Piano Faunistico Venatorio, a tutela dei miei cittadini, dove mi farò promotrice di osservazioni da parte del Consorzio Parco del Lura, di cui il Comune di Bregnano è membro: e mi auguro la partecipazione attiva e collaborativa di Federcaccia nell’affrontare questo problema, che, ripeto, esiste e va ben oltre cosa ciascuno è libero di pensare sulla pratica della caccia nel terzo millennio.

Elena Daddi

L’intervista a Mauro Navio Presidente provinciale di Federcaccia
Piantina centrata sull’area di Bregnano

gabri_64