4 Novembre 2023 il discorso del Sindaco Elena Daddi

4 Novembre 2023 il discorso del Sindaco Elena Daddi

Cimitero di Puginate – domenica 5 novembre 2023
Il 4 novembre ricorre l’anniversario della Vittoria nella Grande Guerra. Una
guerra che comportò immani sofferenze e morti, una carneficina.
Ricordiamo “i nostri nonni, che più di un secolo fa in questi stessi giorni sul
Piave – Aldo Cazzullo – salvavano l’Italia, e in qualche modo la facevano per la
seconda volta”.
La “Grande Guerra” ha portato agli italiani la consapevolezza di essere una
Nazione. Dopo la sciagura del fascismo che – ricordiamolo – promulgò le leggi
antisemite e trascinò l’Italia in un secondo tragico conflitto mondiale, l’Italia
rinasce Repubblica; da allora il 4 novembre è la Giornata dell’Unità Nazionale
e delle Forze Armate: ad esse la Costituzione assegna il compito di difendere
le Istituzioni dello Stato democratico e di operare per la realizzazione della
pace e della sicurezza, non solo in Italia ma ovunque nel mondo.
Ringrazio quindi le nostre Forze Armate, qui rappresentate a livello locale, e le
altre presenze significative a questa commemorazione: le Autorità, i
rappresentanti delle Istituzioni, delle Associazioni. Ringrazio il nostro caro
Reverendo, tutti i cittadini convenuti, il Coro Alpini – che abbiamo potuto
apprezzare ieri sera – la Bi Bi Banda – che apprezzeremo nel
concerto/spettacolo di sabato prossimo all’Angelicum.
Un pensiero di vicinanza va anche alla Toscana, flagellata dall’inondazione.
MAI PIU’ …. dopo ogni guerra, l’Umanità avrebbe voluto e dovuto imparare a
non ripetere gli stessi errori e gli stessi orrori. Ma non è così …. Avremmo
dovuto imparare che non ci sono guerre giuste e guerre ingiuste, men che mai
guerre sante, non ci sono scontri di civiltà o di religione. Tutte le guerre sono
mosse da interessi di potere, che rinfocolano odio e intolleranza: il fanatismo
etnico-religioso e nazionalista è funzionale a chi ha interesse ad armare,
finanziare, aizzare gli uni contro gli altri. Non cadiamo nell’errore di parteggiare
in modo acritico, di semplificare tra buoni e cattivi, di dividerci in due “piazze”
contrapposte, di esacerbare i conflitti, di farci travolgere dall’orrore e perdere il
senso di umana compassione: “nessuno tocchi Caino!” ovvero la giustizia non
sia vendetta.

L’Amministrazione comunale si schiera per la Pace. Nei giorni scorsi, prima di
essere illuminata con i colori della nostra Bandiera nazionale, la facciata del
Comune è stata illuminata con i colori della Bandiera della pace.
Ho l’onore di celebrare nel ruolo di Sindaco per il decimo anno la ricorrenza
del IV Novembre, dal 2014 abbiamo ispirato questa ricorrenza alla Pace: mai
come oggi è importante farlo di nuovo.
La Pace non è astensione, non è passività, tutt’altro. É forza, impegno,
riflessione, parola, preghiera. La Pace è riconciliazione, si costruisce, si
mantiene con il dialogo, con l’apertura all’altro: se invece le parole d’ordine,
sbraitate a muso duro sono “difesa della Patria – paura del terrorismo – difesa
dei confini, chiusura dei porti – noi/loro – occidente/resto del mondo” si
cristallizza il conflitto.
Come abbiamo condannato l’invasione russa dell’Ucraina, abbiamo
condannato fermamente, senza se e senza ma, l’azione rivendicata da Hamas
che con il raid del 7 ottobre ha rinnovato brutalmente un conflitto di opposti
interessi, che sono però lontani dalle persone di buona volontà: sia in Israele
sia in Palestina vivono persone che non si riconoscono in alcun estremismo.
Insieme a loro invochiamo l’avvio di un reale processo di pacificazione che
costruisca una Pace duratura. Le azioni dei terroristi sono esecrabili, ma è
altresì vero che la legittima difesa e la repressione del terrorismo da parte di
uno Stato sovrano non può degenerare in violazioni del diritto internazionale e
dei principi di umanità: va detto anche questo con nettezza, e non significa
essere pro o contro qualcuno. L’ONU il 30 ottobre ha decretato la catastrofe
umanitaria. Urge un cessate il fuoco. Un’autentica democrazia deve saper
tenere insieme la forza della risposta col principio di Umanità: questi sono i
valori che ci dobbiamo impegnare a sostenere, anche quando è duro e
faticoso, sempre e comunque.
Gli uomini possono e sanno essere nobili, coraggiosi, eroici: siamo capaci di
non uccidere, ma di salvare le vite dei nostri stessi aggressori, in nome
dell’umanità che è in noi.
Voglio ricordarvi la figura di Salvatore Todaro, Comandante di Vascello della
Regia Marina Italiana, che durante la seconda Guerra mondiale con il suo
sommergibile affondò una nave belga in pieno oceano Atlantico e poi ne salvò
l’equipaggio, disattendendo consapevolmente agli ordini superiori ma
rafforzando la stima dei suoi soldati. Todaro spiegò i motivi della sua decisione
con queste parole “noi siamo marinai, marinai italiani, abbiamo duemila
anni di civiltà e noi queste cose le facciamo”. Sono parole che ci rendono
orgogliosi di essere italiani: il salvataggio dei nemici in mare in obbligo a una
legge morale – che è anche la legge del mare, perché siamo italiani, siamo
capaci di questo, questo fanno gli italiani. Alla moglie Todaro scrisse: “Rina
carissima, oggi

…. noi e i nostri nemici, INSIEME, ci siamo salvati”.
ONORE A CHI SALVA VITE E AI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE
Il Sindaco
Elena Daddi

La commemorazione presso il monumento ai Caduti di Puginate
Partecipanti alla commemorazione

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