Buon XXV aprile, 75° anniversario della Liberazione!
Oggi si celebra la liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista. Ogni anno questa data ci ricorda la Resistenza italiana.
La Resistenza fu una lotta, durissima e determinata, iniziata dopo l’armistizio dell’8 settembre del ‘43, quando tantissimi italiani e italiane decisero di lasciare le loro case o di disertare l’esercito per contrastare il nazifascismo. Quegli italiani e quelle italiane scelsero di non stare a guardare, scelsero da che parte stare. Per i successivi due anni, fino alla fine di aprile del 1945, hanno combattuto in ogni modo possibile l’occupazione dei tedeschi. Era gente comune, appartenenti a vari schieramenti politici, più o meno istruiti, con poche armi, pochi mezzi, logorati da anni di guerra ….. eppure sono riusciti a resistere.
Si chiamavano con un solo nome: Partigiani.
Il 25 aprile del 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della repubblica di Salò. A partire da quel giorno di 75 anni fa l’Italia si liberava da un regime fondato sulla sopraffazione e sulla violenza, che aveva privato i suoi cittadini dei diritti e delle libertà fondamentali, che aveva precipitato il Paese nella guerra, causato miseria e fame, e la vergogna delle leggi razziali.
Vi leggo di quel giorno a Bregnano, con le parole di un bregnanese stampate nel ricordo vivissimo del figlio al quale lui raccontava:
“…un giorno sentii musica e canti di festa per la strada, uscii dal cortile e vidi un camion carico di persone che cantavano e ballavano, alcuni con la fisarmonica e altri anche armati di fucile; su quel camion c’erano anche miei conoscenti antifascisti. “Carlo, la guerra è finita” mi dissero. Mi fecero salire, attraversammo i paesi vicini sempre cantando e suonando, le piazze intanto si riempivano di gente che ci accoglieva con gioia. Intanto venimmo a sapere che i partigiani avevano già catturato Mussolini e la Petacci a Dongo. Pochi giorni dopo li avrebbero uccisi ed esposti appesi a Milano, in piazzale Loreto, la testa all’ingiù. Era propro tutto finito. ” Era il 25 aprile 1945.
Bella ciao, la storica canzone della Resistenza antifascista italiana, è diventata l’inno popolare delle lotte sociali in tutto il mondo. E’ tradotta in tutte le lingue, le sue note sono simbolo di libertà e di liberazione.
Oggi tutta Italia festeggia, perché prima del 25 aprile 1945 si stava peggio, molto peggio, anche peggio di adesso.
Luis Sepùlveda, scrittore e combattente cileno, arrestato e torturato sotto il regime di Pinochet, è mancato da poco – il 16 aprile – per coronavirus: Sepúlveda ha detto “La libertà è uno stato di grazia e si è liberi solo mentre si lotta per conquistarla” … ecco, dobbiamo sempre lottare per mantenere e riconquistare la libertà.
Il xxv aprile ci ha insegnato che l’antidoto, il vaccino contro ogni dittatura, contro i germi che tentano, di tanto in tanto e a più riprese, di contagiare, di infettare la nostra democrazia è la difesa della libertà, nostra e degli altri, che sono inseparabili.
Negli ultimi tempi è forse sembrato, a qualcuno, che gli Stati autoritari (Cina, India …) siano meglio attrezzati per far fronte alla crisi, alla pandemia, ma non è così: teniamoci stretta la nostra democrazia liberale, che si basa sul consenso, sulla partecipazione dei cittadini liberi e consapevoli. Scongiuriamo il rischio di credere che sia necessario cedere libertà per ottenere sicurezza, che qualcuno torni – invocando pieni poteri o poteri forti! – a svendere non solo la loro, ma anche la nostra libertà!
Libertà personale, di pensiero, di espessione, di azione… quella libertà che noi possiamo vivere anche adesso, non quella di circolazione momentaneamente, ma, pur stando confinati e distanziati a causa dell’epidemia, noi siamo liberi!
Come gli italiani e le italiane 75 anni fa, anche noi guardiamo al futuro, con speranza e coraggio. Sappiamo che, una volta passata questa tempesta, saremo chiamati, come fecero loro, a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile.
La Repubblica democratica e la sua Costituzione sono il baluardo che il xxv aprile ci ha lasciato contro ogni rigurgito autoritario.
Siamo un popolo capace di riscattarsi da una dittatura.
Allo stesso modo, i gesti di resistenza, piccoli e grandi, le azioni di solidarietà e generosità che vediamo in questi mesi drammatici e tristi di emergenza per l’Italia e per la nostra Regione in particolare, così duramente flagellata, diventeranno il baluardo per una nuova rinascita.
W IL XXV APRILE, W L’ITALIA LIBERATA!
Elena Daddi